Dal 25 marzo 2020 al 10 gennaio 2021 novantasei marmi della collezione Torlonia saranno visibili al pubblico in una grande mostra a Roma, nella nuova sede espositiva dei Musei Capitolini a Palazzo Caffarelli.
L’esposizione “The Torlonia Marbles. Collecting Masterpieces” segnerà il primo passo dell’accordo siglato nel 2016 tra il Ministero per i Beni Culturali e la Fondazione Torlonia, dopo un lungo contenzioso legale (...il cui iter non è ancora concluso! ).
La mostra sarà curata da Salvatore Settis e le sculture esposte in mostra saranno restaurate grazie al contributo di Bvlgari.
https://www.youtube.com/watch?time_cont ... 68DBGU7oXE
http://www.beniculturali.it/mibac/expor ... 57967.html
Collezione Torlonia
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Re: Collezione Torlonia
Grazie della notizia Tig, collezione da visitare, a questo punto, tutti assieme, organizzando magari una apposita conventio romana...
Il fatto che le 96 statue siano esposte quale "primo passo" dell'accordo con la Fondazione, mi suscita l'inquietante domanda : ma quante sono in totale le statue ed i beni che formano la collezione stessa ?
Il fatto che le 96 statue siano esposte quale "primo passo" dell'accordo con la Fondazione, mi suscita l'inquietante domanda : ma quante sono in totale le statue ed i beni che formano la collezione stessa ?
Re: Collezione Torlonia
Circa 620 sculture in marmo !!!
Una collezione (...privata) che può rivaleggiare con quelle del Louvre, dei Vaticani, Capitolini, Glyptotek...
Senza dimenticare che a Villa Albani è conservato anche l'affresco della "Tomba Francois" di Vulci, l'unico in cui è raffigurato un Re di Roma...
https://www.fondazionetorlonia.org/it/l ... -torlonia/
Una collezione (...privata) che può rivaleggiare con quelle del Louvre, dei Vaticani, Capitolini, Glyptotek...
Senza dimenticare che a Villa Albani è conservato anche l'affresco della "Tomba Francois" di Vulci, l'unico in cui è raffigurato un Re di Roma...
https://www.fondazionetorlonia.org/it/l ... -torlonia/
Re: Collezione Torlonia
Anticipazioni e curiosità sulla mostra in questa intervista a Salvatore Settis:
https://www.ilgiornaledellarte.com/arti ... 32334.html
https://www.ilgiornaledellarte.com/arti ... 32334.html
- Caecilius Optatus
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Re: Collezione Torlonia
Ottima notizia Tig, grazie
620 statue, un numero impressionante ....
Leggevo che nel 1884 era stato dato alle stampe il catalogo della collezione, tradotto anche in francese, redatto con criteri avveniristici per l'epoca.
Sono aspetti da considerare con ammirazione, considerando la lungimiranza dei proprietari rispetto all'epoca e la loro capacità di innovare in materia in relazione all'immensità del patrimonio archeologico di cui disponevano.
In altri termini, se alla fine del XIX secolo le Nazioni di Europa più avanzate nell'industria progredivano, grazie ai privati e gettavano le basi della tecnologia poi adoperata nel XX secolo, in Italia i privati erano all'avanguardia nel settore che più si confaceva alla nostra tradizione, ovvero la conservazione (e la divulgazione) del nostro immenso patrimonio artistico, spendendo cifre considerevoli per permetterne al pubblico la fruizione.
Non voglio trascendere in considerazioni socio-economiche che travalicano la nostra sfera romano-latina , però ritengo che sia precipuo dovere di questo nostro Stato mantenere senza distinguo la conservazione e fruizione del patrimonio artistico, architettonico ed archeologico, affinché il pubblico - non solo nazionale, ma mondiale - ne possa fruire e godere.
Costi quel che costi e con i titanici sforzi che ciò comporta; altrimenti, che questo patrimonio sia dato in godimento ai privati od agli stranieri : inutile trincerarci dietro nazionalistiche difese dei beni, se questi beni giacciono in umide casse conservate negli immensi depositi dei nostri musei.
Aut, aut, tertium non datur.
620 statue, un numero impressionante ....
Leggevo che nel 1884 era stato dato alle stampe il catalogo della collezione, tradotto anche in francese, redatto con criteri avveniristici per l'epoca.
Sono aspetti da considerare con ammirazione, considerando la lungimiranza dei proprietari rispetto all'epoca e la loro capacità di innovare in materia in relazione all'immensità del patrimonio archeologico di cui disponevano.
In altri termini, se alla fine del XIX secolo le Nazioni di Europa più avanzate nell'industria progredivano, grazie ai privati e gettavano le basi della tecnologia poi adoperata nel XX secolo, in Italia i privati erano all'avanguardia nel settore che più si confaceva alla nostra tradizione, ovvero la conservazione (e la divulgazione) del nostro immenso patrimonio artistico, spendendo cifre considerevoli per permetterne al pubblico la fruizione.
Non voglio trascendere in considerazioni socio-economiche che travalicano la nostra sfera romano-latina , però ritengo che sia precipuo dovere di questo nostro Stato mantenere senza distinguo la conservazione e fruizione del patrimonio artistico, architettonico ed archeologico, affinché il pubblico - non solo nazionale, ma mondiale - ne possa fruire e godere.
Costi quel che costi e con i titanici sforzi che ciò comporta; altrimenti, che questo patrimonio sia dato in godimento ai privati od agli stranieri : inutile trincerarci dietro nazionalistiche difese dei beni, se questi beni giacciono in umide casse conservate negli immensi depositi dei nostri musei.
Aut, aut, tertium non datur.