E' alquanto probabile che a seguito dell'incorporazione nell'esercito romano dei Sarmati Jazyges dopo le guerre daciche di Traiano, oltre ai vessilli con il drago per le unità di cavalleria, siano stati introdotti elmi conici, poi divenuti frequenti dall'inizio del III secolo.
Sinceramente, trovo difficile pensare che le legioni Parthicae costituite da Severo siano state dotate di coprielmo frigio, per non si sa quale ragione, a meno che i locali di Albano siano in possesso di informazioni che a noi mancano (e tu sai bene che ciò potrebbe essere possibile ).
Tra l'altro se non erro il berretto frigio era il simbolo dei liberti, per cui avrebbe poco senso farlo indossare da legioni composte da cittadini, specie quelle di recente formazione severiana, che taluni identificano come legioni d'elitè.
Uno dei tanti misteri irrisolvibili ....
Casa della Medusa
- Caecilius Optatus
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Re: Casa della Medusa
Leggere i dettagli iconografici di un rilievo antico e cercare di interpretarli con gli occhi del XXI secolo è sempre un gioco divertente ma rischia spesso un effetto di fraintendimento.Caecilius Optatus ha scritto: ↑20/02/2019, 10:13l'ingrandimento del rilievo dell'arco evidenzia come sia in realtà possibile che si tratti di coprielmo,
Quella "bombatura" alla base della calotta degli elmi sull'Arco di Severo può essere, oggi, facilmente interpretata come il lembo arrotolato di un "cappuccio Frigio" (ipotesi Chiarucci/D'Amato) ma, purtroppo, non c'è nessuna testimonianza archeologica a riguardo e nemmeno una conferma storico-letteraria. D'altra parte in Oriente si è sempre combattuto (Greci, Persiani, Romani, Bizantini, Arabi, Templari ecc.) con elmi in metallo privi di qualsiasi protezione (...se non quella interna), senza mai che fosse sentita la necessità di proteggersi dai raggi del sole.
Personalmente continuo a pensare che fossero veri e propri elmi "in stile Frigio", forse indossati dalle truppe di origine Danubiana ( descritte da Cassio Dione come "...una folla eterogenea di soldati selvaggi nell'aspetto, spaventosi nel modo di parlare e rozzi nel comportamento", LXXIV, 2), oppure che rispondessero all'ammirazione che la dinastia dei Severi nutriva per Alessandro Magno, tanto da creare una nuova "estetica" negli armamenti ("...aveva anche formato una falange di sedicimila uomini...e l'aveva chiamata "falange di Alessandro", dotandola delle armi delle quali si erano serviti ai suoi tempi" /Cassio Dione, LXXVII,7).
- Publius Metilius
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Re: Casa della Medusa
Argomento intricato ma affascinante, grazie a Tigranes e Caecilius per la scoppiettante botta e risposta, cui mi aggiungo anche io. Circa il senso di mettere un copricapo da puffo sopra un elmo anche io sono piuttosto perplesso: è stata avanzata l'ipotesi - non mi ricordo neanche da chi - che potesse costituire una sorta di omaggio da parte di alcuni reparti alla religione mitraica, saldamente impiantatasi nell'esercito romano e in fondo originaria delle regioni che furono il teatro delle operazioni illustrate sull'arco di Settimio Severo. Suggestiva, ma non so quanto dotata di fondamenta. Se invece si prendesse in esame l'ipotesi di trovarsi di fronte ad elmi veri e propri di tipo frigio - il cui modello abbiamo visto essere comunque presente nell'arco di molti secoli e in regioni assai distanti fra loro - allora ritengo che per interpretare le raffigurazioni dell'arco severiano assai valida si rivela proprio la testimonianza riportata da Cassio Dione e citata da Tigranes sulla 'falange di Alessandro'.
Al di là di questo, sottolineerei la differenza fra due tipi di elmo che potrebbero essere confusi l'uno con l'altro, vale a dire quello di tipo frigio di cui abbiamo parlato e quello a protome d'aquila - o forse, meglio, di grifone - che appare riprodotto in vari sarcofagi del III sec. d.C., quale il Mattei II (personaggio all'estrema sinistra)
http://www.storia-riferimenti.org/crono ... attei1.jpg
o proprio il Ludovisi citato da Caecilius
https://www.roma-victrix.com/images/arm ... ugh26b.JPG.
Questa tipologia di elmo sembrerebbe non avere a che fare con l'elmo frigio, e probabilmente è così, ma un elmo appartenente a una collezione privata e datato alla fine del I sec. d.C potrebbe forse far ipotizzare - la butto là - che sia esistita una fase di passaggio, o meglio di contaminazione, fra l'un tipo e l'altro...
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/ ... e=5CECB191
Al di là di questo, sottolineerei la differenza fra due tipi di elmo che potrebbero essere confusi l'uno con l'altro, vale a dire quello di tipo frigio di cui abbiamo parlato e quello a protome d'aquila - o forse, meglio, di grifone - che appare riprodotto in vari sarcofagi del III sec. d.C., quale il Mattei II (personaggio all'estrema sinistra)
http://www.storia-riferimenti.org/crono ... attei1.jpg
o proprio il Ludovisi citato da Caecilius
https://www.roma-victrix.com/images/arm ... ugh26b.JPG.
Questa tipologia di elmo sembrerebbe non avere a che fare con l'elmo frigio, e probabilmente è così, ma un elmo appartenente a una collezione privata e datato alla fine del I sec. d.C potrebbe forse far ipotizzare - la butto là - che sia esistita una fase di passaggio, o meglio di contaminazione, fra l'un tipo e l'altro...
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/ ... e=5CECB191
Re: Casa della Medusa
Hai ragione, Met. Infatti io ho sempre parlato di elmi "in stile Frigio", ben consapevole delle molteplici varianti che questo tipo di elmo ha subito nel corso dei secoli, a cominciare dall'età Ellenistica.Publius Metilius ha scritto: ↑20/02/2019, 20:47...sottolineerei la differenza fra due tipi di elmo che potrebbero essere confusi l'uno con l'altro, vale a dire quello di tipo frigio di cui abbiamo parlato e quello a protome d'aquila...
Oltre all'ipotesi di un "reenactment" Severiano ( ) dell'esercito di Alessandro Magno (citazione peraltro riferita a Caracalla), non sottovaluterei nemmeno l'ipotesi delle truppe Danubiane. Si potrebbe infatti congetturare che andassero in battaglia indossando abiti e armi tipiche delle popolazioni di quelle regioni (v. i rilievi della Colonna Traiana):
http://www.enciclopedia-dacica.ro/imagi ... ie/pl7.jpg
Questo potrebbe forse spiegare il disgusto espresso dal raffinato senatore Cassio Dione alla vista delle legioni di Settimio Severo ( "...selvaggi nell'aspetto" ). Una descrizione molto piu' simile a quella di un'orda barbarica che non a quella, eroicizzata, restituita dalle sculture trionfali della Roma dell'epoca.
Ed una prova in piu' contro la presunta "uniformità" dell'equipaggiamento delle legioni Romane.
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Re: Casa della Medusa
Stupefatto (sul serio !) dalla vostra competenza tecnologica che riesce a postare le foto (cui si contrappone la mia scarsissima ), mi limito ad alcune osservazioni più generali, non avendo grande conoscenza degli elmi.
Non ritengo possibile che sull'arco di Settimio Severo ci siano raffigurazioni dell'esercito del figlio, anche a volere ammettere che la notizia di Dione sia vera (taluni studiosi lo credono, altri meno) e che il nostro abbia armato sedicimila uomini come gli antichi Macedoni - più probabilmente, come affermano taluni studiosi, il Le Roux in particolare, ma anche diversi inglesi, dall'età severiana la legione romana adotta una tattica di battaglia molto rigida e compatta, quasi falangitica, soprattutto in Oriente, perdendo l'agilità coortale (o manipolare) delle unità del II secolo.
Concordo in pieno sul fatto che potrebbero essere militi danubiani e che già dalla seconda metà del II secolo l'equipaggiamento delle legioni si sia differenziato molto in base alla zona di operazioni, adottando per ciascun terreno armamenti più adatti e diversi tra loro, non così uniformi come solitamente si pensa.
Il D'Amato lo sostiene con indubbia coerenza - cfr. i suoi ultimi due volumi della Osprey sulle legioni occidentali ed orientali - ma anche gli storici antichi cominciano ad enfatizzarlo.
A parte infatti il noto (e sbagliato) topos degli storici latini sul lassismo delle legioni siriane (cfr. Tacito a proposito della campagna partica di Corbulone), il medesimo Cassio Dione riporta l'episodio del secondo assedio di Hatra in cui Severo si lamenta di non avere con sé 500 militi danubiani e di dovere impiegare i "siriani", che vengono falciati dagli arcieri atreni (forse perchè privi di corazza ?).
Il topos sta inesorabilmente virando verso la sezione "Esercito"
Non ritengo possibile che sull'arco di Settimio Severo ci siano raffigurazioni dell'esercito del figlio, anche a volere ammettere che la notizia di Dione sia vera (taluni studiosi lo credono, altri meno) e che il nostro abbia armato sedicimila uomini come gli antichi Macedoni - più probabilmente, come affermano taluni studiosi, il Le Roux in particolare, ma anche diversi inglesi, dall'età severiana la legione romana adotta una tattica di battaglia molto rigida e compatta, quasi falangitica, soprattutto in Oriente, perdendo l'agilità coortale (o manipolare) delle unità del II secolo.
Concordo in pieno sul fatto che potrebbero essere militi danubiani e che già dalla seconda metà del II secolo l'equipaggiamento delle legioni si sia differenziato molto in base alla zona di operazioni, adottando per ciascun terreno armamenti più adatti e diversi tra loro, non così uniformi come solitamente si pensa.
Il D'Amato lo sostiene con indubbia coerenza - cfr. i suoi ultimi due volumi della Osprey sulle legioni occidentali ed orientali - ma anche gli storici antichi cominciano ad enfatizzarlo.
A parte infatti il noto (e sbagliato) topos degli storici latini sul lassismo delle legioni siriane (cfr. Tacito a proposito della campagna partica di Corbulone), il medesimo Cassio Dione riporta l'episodio del secondo assedio di Hatra in cui Severo si lamenta di non avere con sé 500 militi danubiani e di dovere impiegare i "siriani", che vengono falciati dagli arcieri atreni (forse perchè privi di corazza ?).
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Re: Casa della Medusa
Yes, I knowCaecilius Optatus ha scritto: ↑21/02/2019, 10:29Concordo in pieno sul fatto che potrebbero essere militi danubiani e che già dalla seconda metà del II secolo l'equipaggiamento delle legioni si sia differenziato molto in base alla zona di operazioni...Il D'Amato lo sostiene con indubbia coerenza - cfr. i suoi ultimi due volumi della Osprey sulle legioni occidentali ed orientali - ma anche gli storici antichi cominciano ad enfatizzarlo
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